Nella valutazione di un possibile rapporto fra capelli e stress psicofisico si devono prendere in considerazione, a mio avviso, tre aspetti:

  1. i capelli come biomarker di una condizione di stress grave;
  2. gli effetti dello stress quale causa principale di patologie dei capelli;
  3. gli effetti sui capelli delle terapie antistress, ad esempio i farmaci antidepressivi.

Negli ultimi decenni l’importanza dello stress come fattore/cofattore patogenetico di malattie è diventato sempre più forte nelle società industriali moderne. Fattori psico-sociali accumulati negli anni come ansia, isolamento, eventi stressanti, perdita di controllo sul lavoro aumentano il rischio di morte prematura o di danno mentale. Il meccanismo fisiologico che media lo stress e contribuisce allo sviluppo di malattia conclamata non è completamente chiaro. Un percorso plausibile e molto studiato è quello dell’asse neuroendocrino ipotalamo-ipofisario-surrenalico che, a sua volta, controlla anche altri sistemi fisiologici come i processi immunitari e infiammatori. Stressanti negativi causano stati affettivi alterati, ad esempio ansia, che alterano la produzione dell’ormone che libera la  corticotropina nel nucleo paraventricolare dell’ipotalamo, con successiva liberazione di ormone adrenocorticopropo (ACTH) da parte dell’ipofisi che, per via ematica raggiunge la corteccia surrenalica che libera cortisolo. Alti livelli di cortisolo hanno effetti deleteri a vari livelli e questa risposta allo stress attraverso l’asse ipotalamo-ipofisario-surrenalico è considerata il più importante meccanismo fisiologico attraverso cui lo stress influenza il rischio di malattie. Le metodiche standard usate per misurare il cortisolo nella saliva, nel sangue e nelle urine non consentono di valutare lo stress in senso longitudinale e retrospettivo. Negli ultimi anni sono state introdotte metodiche che consentono l’estrazione del cortisolo da un frammento di 3 cm. di lunghezza del capello, prelevato vicino al cuoio capelluto, per misurare l’esposizione del soggetto a una condizione di stress negli ultimi 3 mesi (considerando che un capello cresce circa 1 cm. al mese). Karlen et al (BMC Clin Pathol 2011) hanno correlato lo stress percepito, gravi eventi della vita e buono stato di salute con la quantità di cortisolo del capello e hanno concluso che il dosaggio del cortisolo nei capelli riflette l’esposizione a gravi eventi stressanti della vita.

Il secondo punto da prendere in considerazione è quello dello gli effetti dello stress quale causa principale di patologie dei capelli.

Lo stress è generalmente citato come causa d’insorgenza dell’alopecia areata (AA) sebbene non tutti gli autori abbiano trovato una correlazione significativa fra AA e eventi stressanti. Viceversa, molti studi hanno evidenziato la presenza di tratti psicologici aberranti, come ansia, depressione, aggressività, nei soggetti con AA. Nei bambini, in cui spesso manca la coscienza dello stress, la malattia può essere scatenata da eventi stressanti in casi in cui il funzionamento familiare sia già alterato o in cui pre-esista una vulnerabilità biologica.

Anche l’impatto dello stress sul telogen effluvium e l’alopecia androgenetica è stato largamente studiato. Peters et al (Am J Pathol. 2007) hanno studiato in coltura l’effetto della sostanza P, il neuropeptide centrale cutaneo associato allo stress, sul follicolo pilifero umano. I risultati hanno portato alle seguenti conclusioni sui possibili percorsi con cui lo stress psico-emotivo, attraverso la sostanza P, può inibire la crescita del capello umano: prematuro sviluppo di catagen, sottoregolazione del recettore della sostanza P (NK1), degranulazione dei mastociti nel connettivo della guaina del follicolo pilifero indicante infiammazione neurogena, aumentato attacco immunitario contro un epitelio del follicolo pilifero non più immunologicamente privilegiato. Questo studio su colture d’organo ha dimostrato la sensibilità del follicolo pilifero a mediatori chiave dello stress cutaneo e ha pertanto fornito una spiegazione biologica di come lo stress può innescare o aggravare il telogen effluvium (e l’alopecia areata).

Il terzo punto riguarda gli effetti sui capelli delle terapie antistress, ad esempio i farmaci antidepressivi. L’alopecia è un effetto collaterale raro dei farmaci psicotropi. Sono riportati casi di perdita massiva dei capelli durante il trattamento con paroxetina, regredita con la sospensione del farmaco. Altri casi di anagen e telogen effluvium sono stati descritti in pazienti in terapia con antidepressivi triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ovvero dei cosiddetti antidepressivi non triciclici. I meccanismi patogenetici dell’alopecia associata a questi farmaci sono complessi e non del tutto chiari.

 

Renata Strumia
Dermatologa, Ferrara