Secondo gli ultimi dati emersi dal Congresso Nazionale dell’AIP (Associazione Italiana di Psicogeriatria) per i soggetti ultrasettantenni (più donne 70% che uomini 40%) si profila un nuovo pericolo all’orizzonte della salute.
Interessa per lo più donne, spesso sole, vedove o nonne, malate di nostalgia di tempi felici ormai lontani, emotive, psicologicamente fragili e sofferenti di patologie metaboliche e/o cardiovascolari che condizionano pesantemente la loro vita di relazione. Vivono nel presente con la testa rivolta ad un passato che non può più tornare e che lascia nel loro animo un senso di smarrimento, paura, fuga dalla realtà, desiderio di restare isolate e protette in ambienti ospedalieri o di ricovero, lontane dal mondo e da una vita attiva.
Sono soggetti che non migliorano mai dalle loro malattie perché condizionati sfavorevolmente da un disagio psicologico.
Per lo più donne malate o che si ritengono tali e che, come la vera Penelope, attendono invano tempi migliori che sanno che non arriveranno mai e che quindi sono nella realtà vincolate ad un’esistenza infelice condizionata da depressione e dolore.
Chissà quanti casi di questa ‘sindrome di Penelope’ si nascondono in realtà dietro tanti strani pruriti ‘senili’, vulvodinie ‘irriducibili‘, dismorfofobie ‘insostenibili‘, discromie ‘invisibili’, pelli ‘ipersensibili’ e ‘brucianti’…
A. M. Ferraris
Dermatologa Roma