Neanche i Milanesi sanno che Albert Einstein (1879-1955) ha vissuto a Milano nel periodo tra il 1895 e il 1900. Lo scopritore della teoria della relatività, per cui meritò il Premio Nobel nel 1921, vi giunse all’età di sedici anni nel 1894 a seguito del padre Hermann Einstein, imprenditore in campo elettrico e scienziato ma in difficoltà economica. La concorrenza di nuove aziende più innovative a Monaco di Baviera l’aveva costretto alla chiusura dell’azienda di famiglia, che in precedenza si era contraddistinta per aver illuminato il quartiere dell’Oktoberfest. La scelta del trasferimento ricade su Milano, città all’avanguardia nel settore dell’elettricità: nel 1883, infatti, fu inaugurata la prima centrale termoelettrica a carbone di tutta Europa, seconda al mondo solo a quella di Thomas Edison. Tale centrale elettrica, che si trovava nell’isolato dove oggi sorge la Rinascente, riusciva ad illuminare tutto il centro della città, compresa la nuova Galleria Vittorio Emanuele.
Scriveva lo stesso Albert Einstein, una volta giunto a Milano: “Sento gli italiani – intendo la gente comune – impiegare termini ed espressioni che denotano un livello mentale e una ricchezza di contenuto culturale assai superiori a quelli dei tedeschi”. Il grande fisico visse in Via Bigli, 21, dove ora è possibile vedere una targa commemorativa, una piccola via della nobiltà milanese, che corre parallela a via Montenapoleone, in pieno “Quadrilatero della Moda”.
Gianluca Nazzaro
Dermatologo, Milano